Si sono conclusi i lavori di riqualificazione urbana in via Giovanni Falcone e via Ugo La Malfa nel tratto compreso tra le rotatorie di piazza Padre Antonio Maria Losito e via Ugo La Malfa sino all’intersezione con via Paolo Borsellino.

L’intervento, del valore di 626.000 euro, è stato candidato dall’Amministrazione Morra a valere sul “Programma dell’Abitare Sostenibile e Solidale” ed è stato finanziato per 500.000 euro dalla Regione Puglia con una quota di cofinanziamento comunale di 126.000 euro.

Indice dei contenuti

  1. Il progetto
  2. Nasce un corridoio verde
  3. La forestazione urbana

L’dea del progetto candidato al bando nasceva dalla necessità di risolvere diverse criticità che angustiavano i residenti del quartiere. La prima, ridurre la velocità di percorrenza di quel tratto di strada spesso oggetto di lamentele e segnalazioni, a causa dell’elevata velocità raggiunta, soprattutto nelle ore notturne da auto e moto, pericolosa per l’incolumità di pedoni e automobilisti. La seconda, dotare un importante asse viario della città di elementi di arredo urbano utili a migliorare la qualità della vita dei residenti con la piantumazione di alberature ombreggianti di alto fusto, i Cinnamomum Canfora, panchine, portabiciclette e cestini porta rifiuti. Inoltre è stata prevista una pista ciclabile protetta per favorire la mobilità lenta con l’inserimento di attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati, in continuità di quota con i marciapiedi, per facilitare l’accessibilità anche a disabili e famiglie con passeggini. Infine sul lato destro di via La Malfa verso via Borsellino sono stati finalmente realizzati dei marciapiedi che inglobano anche la pista ciclabile: quel lato di strada era completamente privo di marciapiedi ed i pedoni per percorrerlo erano costretti a pericolosi slalom tra buche e insidie nascoste nel piano stradale, senza alcuna protezione dal traffico veicolare.

Un intervento di grande impatto visivo e funzionale che completa un importante asse viario della città con alberature di alto fusto. Con la piantumazione dei Cinnamomum Canfora effettuata nel 2020 in via Kennedy e via Saffi, ne parlo qui, le alberature presenti sul primo tratto di via Falcone tra via Balilla e Piazza Antonio Maria Losito, e i nuovi alberi della canfora piantati con questo intervento, si realizza un corridoio verde, su un asse viario pesantemente trafficato, con piante di alto fusto in grado di assorbire grandi quantità di CO2, ridurre l’effetto isola di calore al suolo e costituire una barriera anti rumore per le abitazioni che affacciano sul percorso. Un embrione di forestazione urbana.

La scelta dell’albero della canfora, spiegava nel 2020 il prof. Francesco Lops, professore associato in patologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Foggia, nonché assessore all’Agricoltura e Verde Pubblico dell’Amministrazione Morra, “nasce dall’esigenza di impiantare specie particolarmente decorative, privilegiando quelle a rapido accrescimento e longeve. L’albero della canfora (Cinnamomum Canfora), estremamente longevo per il suo fogliame sempreverde e profumato, è uno degli alberi decorativi più apprezzati: è spesso usato come pianta da ombra. È una pianta rustica, tollerante alla siccità e resistente agli attacchi dei patogeni e parassiti. Inoltre, come essenza arborea ottenuta per seme è dotata di un apparato radicale fittonante che si sviluppa in profondità e non in superficie e invadente. Tutte caratteristiche che rendono l’albero della canfora esteticamente valido e funzionale.  In passato dall’albero di canfora veniva estratto un olio impiegato nel campo dell’erboristeria e per allontanare insetti fastidiosi (caratteristica che potrebbe tornare utile per gli ambienti antropizzati).”

Il termine “forestazione urbana” deriva dall’inglese “urban forestry”, una disciplina che si occupa dello studio e dello sviluppo del verde nelle aree urbane. Molti progetti di forestazione urbana sono nati nei primi anni di questo secolo negli Stati Uniti e progressivamente hanno preso piede in Europa ed in Italia: se ne parla qui. Un tema particolarmente sentito in quanto tutti gli studi condotti sull’inquinamento globale e sul surriscaldamento del Pianeta concordano sulla responsabilità delle città nell’emissione globale di circa il 70% di CO2. Grazie a questi studi sono nati e stanno nascendo numerosi progetti di forestazione urbana e anche in Italia le cose iniziano a muoversi. A Milano il progetto “Forestami mira a piantare tre milioni di alberi entro il 2030 e a Prato sta nascendo “Prato Urban Jungle” un altro importante progetto, cofinanziato dalla Comunità Europea, co-progettato dallo Studio Boeri Associati.

I progetti di riqualificazione urbana dell’Amministrazione Morra finanziati a valere sulle risorse regionali, PNRR ecc., hanno previsto la piantumazione di alberi di alto fusto in una Città dove questo non avveniva da decenni: basta fare una passeggiata, ad esempio, in Corso San Sabino dove d’estate l’effetto isola di calore lo rende invivibile.

Un rendering di viale Primo Maggio dal progetto “Tra città e campagna” © Canusium Cronicles

I prossimi bandi di finanziamento potrebbero rappresentare l’opportunità per progettare un altro intervento di riqualificazione che interessi via Borsellino e via La Malfa in continuità con quanto realizzato in via Falcone. Si completerebbe così un percorso green sui principali assi viari della zona 167.

Sabino D’Aulisa © Canusium Chronicles 21 giugno 2023

P.S. Tra via Kennedy e via Saffi, in prossimità dell’incrocio con via Balilla, alcuni alberi della canfora piantati nel 2020 non hanno attecchito e sono lì malinconicamente secchi. Alcuni sono stati espiantati lasciando le aiuole vuote: un pericolo per i pedoni. Sarebbe bastato interessare l’azienda impegnata nella piantumazione delle alberature in via Falcone per farli sostituire a costi irrisori. Voler procedere adesso, facendo intervenire un’azienda specializzata per pochi alberi, avrà un costo sicuramente superiore.

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