In questi giorni sta facendo parecchio discutere la totale chiusura della Villa Comunale per consentire l’avanzamento dei lavori previsti dal progetto di riqualificazione.




Una chiusura che va in direzione contraria a quanto affermato nella Relazione di Variante del 15 febbraio scorso in cui si legge che “a seguito della richiesta del RUP di suddividere il cantiere in due macro aree e momenti con il fine di evitare la cantierizzazione completa della Villa e dar modo ai cittadini di usufruire anche parzialmente della Villa, è necessario garantire l’attecchimento delle specie vegetali a chiusura della prima porzione di cantiere (lato nord ovest su via Rossi) onde evitare il rinsecchimento delle piantine appena messe a dimora.”
Una richiesta caduta nel vuoto tant’è che la chiusura impatta negativamente sulla vita dei canosini. La Villa Comunale è l’unico polmone verde fruibile in centro città. È meta di anziani e giovani che, soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate, ne popolano i viali alla ricerca di frescura e svago. La sua chiusura totale in questo periodo sottrae ad una larga parte di canosini un importante luogo di aggregazione causando anche notevoli danni economici ai bar che vi si affacciano.
Sarebbe stato opportuno procedere come stabilito dalla Relazione di Variante: completare la parte bassa dove i lavori sono iniziati a settembre scorso, anche se non se ne immagina il termine, per poi passare alla parte alta.


Le solite voci di corridoio spiegano che ciò non è possibile in quanto, ad esempio, l’impianto di illuminazione è unico e quindi è necessario cantierizzare tutta l’area. Se questa ipotesi fosse vera nasce più di un interrogativo: tutti ricordiamo tante serate con la villa completamente spenta a causa di malfunzionamenti dell’impianto di illuminazione. Riproponendo lo stesso schema di impianto elettrico si rischia di ricadere nell’identico disagio quando sarebbe stato più opportuno sezionare l’impianto di illuminazione in più settori in modo che, in caso di guasto di una sezione, una parte della villa resterebbe comunque illuminata.
Ripeto sono voci di corridoio che girano probabilmente per giustificare la totale chiusura della Villa. Restano i disagi per i cittadini. La Relazione di Variante citata pone come termine ultimo per la consegna dei lavori il 28 luglio prossimo ma, vista la velocità di avanzamento del cantiere, è molto probabile che questo termine debba essere spostato ad una data successiva con conseguente prolungamento dei disagi per cittadini ed esercenti.

Infine, il progetto esecutivo approvato dall’Amministrazione Malcangio snatura completamente la filosofia del progetto originario candidato dall’Amministrazione Morra a valere sulle risorse del PNRR, del “Bordo come confine abitabile” resta ben poco, ma di questo ne parlerò a fine lavori quando la Villa Comunale tornerà fruibile.
Sabino D’Aulisa © Canusium Chronicles 10 maggio 2024

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