Ex Filantropica, una tipica storia canosina.

La destinazione d’uso dei locali di proprietà comunale che ospitavano il circolo culturale “La Filantropica” è una storia che merita attenzione.

Una storia che nasce il 23 luglio 2020 quando la Giunta Comunale preso atto che l’Associazione “La Filantropica” locataria dell’immobile comunica il rilascio anticipato, decide di procedere all’assegnazione in locazione dell’immobile di Piazza Vittorio Veneto mediante asta pubblica.

La Delibera di Giunta stabilisce le linee di indirizzo per l’assegnazione in locazione dell’immobile definendo il canone annuo di locazione posto a base d’asta pari ad € 8.568,00. Inoltre l’attività commerciale che si insedierà non dovrà arrecare pregiudizio all’immagine del Comune di Canosa di Puglia e rientrare nei Codici Ateco 55.30.2 – 56.10.1 – 56.10.11 – 56.10.30 – 56.30 – 56.30.00.

Bar con coworking

Il bando viene pubblicato all’Albo Pretorio del Comune il 7 settembre e subito inizia il fuoco di sbarramento condotto da alcune testate giornalistiche e da diverse associazioni canosine comprese le associazioni ambientalistiche invece particolarmente silenti sulla questione S.0L.VI.C.

Si contesta in particolare l’inserimento del Codice Ateco 56.10.11: attività degli esercizi di ristoranti, fast-food, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, ecc…., che dispongano di posti a sedere. Secondo i contestatori l’inserimento di quel Codice Ateco permetterebbe l’apertura nella piazza principale di Canosa, a ridosso della Cattedrale, di una friggitoria o di un Mc Donalds. Parte una raccolta di firme per far ritirare il bando e contestualmente Fondazione Archeologica Canosina, Italia Nostra e Pro Loco si impegnano a presentare una proposta alternativa per l’utilizzo di quei locali, sostenibile sul piano finanziario.

Peccato che le attività indicate siano mero titolo di esempio, diversamente bisognerebbe chiamare friggitorie tutte le attività ricomprese in quel codice. Riguardo il presunto arrivo di un Mc Donalds, occorre rilevare che i locali sarebbero troppo piccoli per ospitare la sola cucina. Ma tant’è.

Di fronte a tanto clamore, se ne occupa anche RAI3, il sindaco invita il Settore comunale competente a sospendere il bando in attesa di ulteriori approfondimenti della Giunta Comunale e, a seguito di una richiesta di incontro formulata dalle associazioni che si oppongono al bando, ne convoca i presidenti in Aula Consiliare.

La sera precedente l’incontro col sindaco, i presidenti delle associazioni si confrontano in una riunione semi carbonara, per concordare una linea comune, che vede uno scambio di idee particolarmente “vivace” tra due dei presidenti partecipanti (su Inchiostro di Puglia si direbbe si è arrivati a chi sono io e chi sei tu). L’indomani della promessa proposta di Fondazione Archeologica Canosina, Italia Nostra e Pro Loco non vi è traccia (i loro presidenti dicono che la presenteranno quando il bando verrà effettivamente ritirato) mentre una idea da approfondire nei dettagli viene presentata dalle associazioni Legambiente e Last1372. E’ questo l’oggetto del contendere della riunione citata.

Ma la storia ha anche un’appendice quasi mistica: nel corso di un Consiglio di Amministrazione di una delle associazioni citate, il presidente chiede, con un atto di fede, l’approvazione al buio del progetto da presentare all’Amministrazione Comunale, rinviandone la discussione a data da destinarsi.

Il 10 ottobre vede finalmente la luce la proposta progettuale di Fondazione Archeologica Canosina, Italia Nostra e Pro Loco, qui il dettaglio, che immagina in quei locali un punto di accoglienza turistica intitolato “L’Elmo di Scipio”. Non vi è traccia però del piano finanziario che dovrebbe rendere la proposta sostenibile nel tempo a fronte degli oltre 8.000 euro annui di canone di locazione, che il sindaco ha dichiarato a più riprese essere l’indirizzo dell’Amministrazione Comunale.

Questo progetto mostra un punto debole: tra un paio d’anni il Museo Archeologico Nazionale si trasferirà nell’edificio Mazzini, finalmente Canosa avrà un museo della dimensione degna del suo passato. Pertanto il primo punto di arrivo dei turisti, che a quel punto si prevede in crescita esponenziale, sarà a 600/700 metri da Piazza Vittorio Veneto. Un punto di accoglienza turistica moderno e funzionale dovrebbe essere collocato nelle immediate vicinanze del nuovo museo per intercettare tutti i turisti in arrivo a Canosa.

I locali comunali di Piazza Vittorio Veneto, sfruttando il bando sospeso dall’Amministrazione potrebbero ospitare un bar con coworking, qui alcuni splendidi locali a Milano ,che darebbe una spinta all’innovazione di una città che spesso sembra perseguire l’idea di modernità dei Dauni.

Coffice| © Coffice Fb

Sono tanti i nostri concittadini rientrati a Canosa, a seguito dell’estensione dello smart working, che non hanno un posto in cui lavorare e socializzare restando costretti a lavorare da casa. Di questo ritorno al sud di tanti giovani professionisti, manager, imprenditori o accademici, il South Working, e dei suoi benefici nei territori che iniziano a considerarlo come una opportunità di crescita se ne parla qui e qui.

Per chiudere la vicenda si attende, a questo punto, una Deliberazione della Giunta Comunale che stabilisca l’indirizzo definitivo dell’Amministrazione.

(1. continua con Ex Filantropica, una tipica storia canosina #2 e Canosa non è un paese per giovani professionisti digitali )

15 ottobre 2020 | © Canusium Chronicles

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