
I mesi di ottobre, novembre e dicembre sono i mesi dedicati alle novità in ogni campo (Dischi, Film, Libri ecc.), spesso sono semplici operazioni commerciali, qualche volta capita il capolavoro.
Il 27 ottobre 2006 nei negozi di tutto il mondo arriva il secondo disco di Amy Winehouse, artista inglese che con il suo primo, acerbo, disco aveva dimostrato una personalità che si muove con estrema disinvoltura fra r’n’b e atmosfere jazz. “Back To Black”, nome omen, diventerà il disco della definitiva consacrazione di Amy Winehouse nell’olimpo delle più grandi vocalist del soul e del jazz.
Un album che ci riporta indietro ai tempi della Tamla Motown, della Stax, delle Supremes, alle atmosfere della black music degli anni ’60 condite da quel tocco di modernità che lo farà diventare il disco più premiato dell’anno, l’unico a conquistare in una sola edizione ben cinque Grammy Awards, su sei nomination, un successo mai riscosso in passato da un’interprete britannica. Ma Amy Winehouse non era soltanto un’interprete, era anche autrice o coautrice di tutti i suoi pezzi un segno ancora più tangibile della sua grandezza
Ignorando per un attimo la tracking list, partiamo dalla traccia numero 5 ed ascoltiamo in sequenza “Back To Black”, “Love Is A Losing Game” o “Tears Dry On Their Own”: ci immergeremo in suoni ed atmosfere che sembravano ormai dimenticati, guidati da una delle più belle voci di sempre che ha ispirato tra le altre anche Adele, Macy Gray, Lauryn Hill.
Il disco si apre con “Rehab” che così fin dall’inizio ci racconta la storia di una ragazza consapevole della vita che sta vivendo, ma che vuole continuare a viverla a modo suo, o forse è solo il suo modo di chiedere aiuto. La musica ci distrae del testo, una base ritmica hip hop ed un equilibrio perfetto tra voce e cori. Diventerà il suo pezzo più famoso con, al momento in cui scrivo, 257 milioni di visualizzazioni su YouTube solo per quel che riguarda il suo account ufficiale.
Hanno cercato di mandarmi in riabilitazione
Ma io ho detto – no no no…
E se anche papà pensa che dovrei andare in riabilitazione
Non andrò.
“Back to Black” diventa un instant classic dal quale saranno estratti ben sei singoli, l’ultimo, “Just Friends”, addirittura nel 2008. Amy Winehouse è ormai un icona che finisce travolta da un successo e una notorietà che non sarà in grado di gestire.
27 ottobre 2020 | © Canusium Chronicles
Track Listing
- Rehab – 3:35 (Amy Winehouse)
- You Know I’m No Good – 4:17 (Amy Winehouse)
- Me & Mr Jones – 2:33 (Amy Winehouse)
- Just Friends – 3:13 (Amy Winehouse)
- Back to Black – 4:01 (Amy Winehouse, Mark Ronson)
- Love Is a Losing Game – 2:35 (Amy Winehouse)
- Tears Dry on Their Own – 3:06 (Amy Winehouse, Nickolas Ashford, Valerie Simpson)
- Wake Up Alone – 3:42 (Amy Winehouse, Paul O’Duffy)
- Some Unholy War – 2:22 (Amy Winehouse)
- He Can Only Hold Her – 2:46 (Amy Winehouse, Richard Poindexter, Robert Poindexter)