I contemporanei degli albori dell’informatica, praticamente il mesozoico in quel settore, ricorderanno forse con una una punta di malinconia il Commodore64 o gli ZX Spectrum ma soprattutto l’Apple II.

Ricordando quei computer, nasce il Raspberry Pi 400, un pc integrato nella tastiera, ultimo iconico progetto della Raspberry Foundation.

Il nuovo gioiello della fondazione britannica si presenta sul mercato in due versioni: la prima, pc-tastiera, è venduta negli USA a 70 $ e al momento non è disponibile sul mercato italiano; la seconda come kit completo a 100 $ comprende anche mouse, alimentatore, cavi, scheda micro SD con sistema operativo pre installato e una copia della Guida per principianti di Raspberry Pi. In Italia, con guida e tastiera italiane, costa 106 €.

Tecnicamente il Pi 400 si basa sul processore Broadcom con architettura ARM da 1,8GHz, 4GB di RAM del Raspberry Pi 4 lanciato a giugno ed è completo di due porte USB 3.0, una porta USB 2.0, e due uscite mini-HDMI per collegare fino a due monitor, con supporto alla risoluzione 4K. La connettività è assicurata dal wi-fi compatibile con le reti 2,4GHz e 5GHz e da una porta una Ethernet ad alta velocità.
Il nuovo Pi 400 è indicato per gli studenti, per gli appassionati del mondo Raspberry e per chi vorrà avvicinarsi ad un nuovo ecosistema e familiarizzare con il suo sistema operativo che apre un mondo di possibilità spendendo poco (googlando in rete è possibile trovare decine di progetti realizzati con i Raspberry), e non ultimi, per i nostalgici dei primi pc ma con prestazioni adeguate alla contemporaneità.
And then, Raspberry Pi 400 was born
3 novembre 2020 | © Canusium Chronicles