L’8 dicembre del 1972 uscì il doppio vinile universalmente definito il miglior live della storia del rock.
Made in Japan fu registrato durante la tournée giapponese dell’agosto 1972 con i Deep Purple nella leggendaria formazione Mark II con Ritchie Blackmore alla chitarra elettrica, Ian Gillan voce, Roger Glover basso elettrico, Jon Lord organo e tastiere, Ian Paice alla batteria. L’album riuscì a catturare il suono di quei concerti, i migliori della storia della band, e fu pubblicato “nature” senza sovraincisioni o manomissioni in post produzione, tanto da spingere Roger Glover a definirlo «il disco più onesto della storia del rock».
Quattro facciate, 76’44” di musica suddivisi in sette tracce, alcune delle quali note soprattutto per la versione live che rivisitava le registrazioni originali in studio.
L’album si apre con Highway Star da Machine Head, pubblicato a marzo del 1972, che con In Rock ha influenzato tutto il movimento Hard Rock, Heavy Metal e non solo nei decenni successivi. L’assolo di Jon Lord alle tastiere con il resto della band che cuce un tappeto di suoni impressionante, gli intermezzi vocali di Ian Gillan, gli assoli di Ritchie Blackmore alla chitarra rendono questo pezzo uno dei capolavori assoluti dell’hard rock.
Neanche il tempo di riprendersi dall’onda travolgente di Highway Star e si riparte con l’intro lenta di Child in Time un brano reso in versione estesa 12’18” dove la parte del leone la fa Ian Gillan che dà fondo a tutta la sua estensione vocale con la band che si produce in un crescendo musicale pazzesco. Dopo sette minuti si riparte come se nulla fosse successo: Gillan riprende i suoi vocalizzi lì dove si era fermato e la band si produce in un cambio di ritmo allucinante con basso, chitarra e batteria che producono un crescendo da brividi.
Sono volati 19 minuti si gira il disco e parte il riff più famoso della storia del rock. Smoke on the Water è la cronaca dell’incendio del Casinò di Montreaux, avvenuto il 4 dicembre 1971 durante il concerto di Frank Zappa. I Deep Purple si trovavano nella cittadina svizzera per registrare Machine Head con lo studio mobile dei Rolling Stones. Dalle finestre del loro albergo i cinque vedono le fiamme levarsi nel cielo e Roger Glover raccontò che “Da fuori si vedevano le fiamme riflettersi sulle nuvole e il fumo avvolgeva il lago, perciò mi venne l’idea del titolo Smoke on the water.” Non potendo utilizzare lo studio mobile fermo nel parcheggio del casinò i Deep Purple utilizzarono il piccolo teatro Pavillon per le prove e lì Ritchie Blackmore ebbe l’ispirazione per il riff che apre Smoke on the Water e consegnerà i Deep Purple alla leggenda.
Il disco continua con The Mule che esalta il virtuosismo e le doti tecniche di Ian Paice uno tra i batteristi più bravi della storia; Strange Kind of a Woman dove Paice e Blackmore danno spettacolo con il cantante che con la voce rincorre le note alte della chitarra fino a non riuscire più a distinguere la voce dallo strumento; Lazy impreziosito dal suono di organo e chitarra e si conclude con Space Truckin’, un pezzo di quattro minuti in Machine Head, che qui diventa una suite di quasi venti minuti con l’organo hammond in grande evidenza ed un suono che si snoda con il virtuosismo tutt’altro che fine a se stesso tipico dei Deep Purple.
Con Made in Japan i Deep Purple vendettero milioni di copie in tutto il mondo, sfondarono negli Stati Uniti dove il disco superò i due milioni di copie vendute, e fu certificato Disco d’Oro in Francia, Italia e Regno Unito e Disco di Platino in in Argentina, Austria e Germania oltre gli U.S.A. Un disco che è stato un riferimento per intere generazioni di musicisti e che ancora oggi, a 48 anni di distanza dalla sua uscita, resta unico ed insuperabile.
8 dicembre 2020 | © Canusium Chronicles
Tracking List
Lato A
Highway Star – 6:42
Child in Time – 12:18
Lato B
Smoke on the Water – 7:37
The Mule (drum solo) – 9:28
Lato C
Strange Kind of Woman – 9:52
Lazy – 10:27
Lato D
Space Truckin’ – 19:53