Il 17 febbraio del 1986 apparve negli store di tutto il mondo “The Colour of Spring” il terzo album dei Talk Talk: il disco segnerà la seconda vita della band inglese che, abbandonato il synth-pop da classifica in voga all’epoca, si dirigerà verso un universo musicale molto più complesso e rarefatto.
Un disco che colse di sorpresa quanti avevano amato, due anni prima nel 1984, Such a Shame e It’s My Life i brani che li avevano fatti conoscere al grande pubblico e avevano scalato le classifiche di tutto il mondo diventando anche dei potenti riempi pista in discoteca. It’s My Life, l’album che conteneva quei singoli, fu registrato con un budget quasi risibile costringendo Hollis e soci a indirizzarsi verso il filone in voga a causa delle ristrettezze finanziarie e nonostante tutto fu un capolavoro pop.
Il grande successo ottenuto permise ai Talk Talk di poter disporre di un budget più sostanzioso che permise di farsi affiancare da alcuni tra i musicisti più importanti dell’epoca e nei crediti di copertina troviamo, tra gli altri, i nomi di Stevie Winwood all’organo, David Rhodes alla chitarra e Mark Feltham all’armonica.
Che le cose fossero cambiate fu evidente già dal singolo di lancio dell’album: Life’s What You Make It parte con poche note di piano su un tappeto ritmico potente intervallate da un riff di chitarra che sembra sia il vero refrain del brano. Su tutto l’inconfondibile voce di Mark Hollis.
L’album si apre con Happiness Is Easy che spiega chiaramente il nuovo corso dei Talk Talk: atmosfera rarefatta, un coro di bambini spiazzante ma funzionale all’estetica del pezzo, l’organo di Stevie Winwood che tesse trame paradisiache.
La successiva I Don’t Believe in You inizia con un’atmosfera altrettanto rarefatta condotta sempre dall’organo di Winwood su cui si innesta improvvisamente un sofferto assolo di chitarra introdotto dall’arpa di Gaynor Sadler. In brano conferma la direzione verso suoni sicuramente più intriganti che caratterizzeranno i lavori successivi della band.
Il lato B si apre con un altro pezzo iconico Living in Another World che resta sulla scia tracciata da Life’s What You Make It aggiungendoci l’armonica di Mark Feltham e l’organo di Winwood. La batteria passa in secondo piano e prende la scena il basso di Paul Webb.
The Colour of Spring è stato l’album più venduto dei Talk Talk, una band anticonvenzionale che nel suo percorso musicale piuttosto che adagiarsi sulla comodità di un facile stile commerciale, ha sempre cercato nuovi orizzonti sonori fonte di ispirazione di tanti gruppi degli anni ’90, dai Radiohead in giù. Il minimalismo della band è visibile anche nei videoclip particolarissimi, d’impatto e fuori dagli schemi, siamo nell’era di Mtv, quasi dei documentari naturalistici. Con The Colour of Spring i Talk Talk lasciano in eredità una pietra miliare con la quale tanti artisti dal 1986 in poi dovranno misurarsi.
17 febbraio 2020 © Canusium Chronicles
Traking List
Lato A
1. Happiness Is Easy – 6:30
2. I Don’t Believe in You – 5:02
3. Life’s What You Make It – 4:28
4. April 5th – 5:51
Lato B
5. Living in Another World – 6:58
6. Give It Up – 5:17
7. Chameleon Day – 3:20
8. Time It’s Time – 8:14