L’Amministrazione Morra, con deliberazione di Giunta Comunale del gennaio 2021, presentò un progetto di riqualificazione del valore di 1.200.000 euro a valere sulle risorse del PNRR, finanziato a gennaio 2022. Il 12 aprile 2023 con Determinazione del Dirigente del IV Settore, Responsabile Unico del Procedimento, è stato affidato l’incarico di Progettazione Definitiva ed Esecutiva, Direzione Lavori, Coordinamento Sicurezza in Esecuzione, CRE. Nella stessa Determinazione Dirigenziale sono stati indicati i termini intermedi e finali per la realizzazione dell’intervento: aggiudicare i lavori entro il 30.06.2023; pagare almeno il 30% dei SAL (Stato di Avanzamento Lavori) entro il 31.12.2024; terminare i lavori entro il 31.03.2026.
Si avvia così la realizzazione di un altro ambizioso progetto di riqualificazione urbana voluto dall’Amministrazione Morra che cambierà volto al più importante polmone verde di Canosa: la Villa Comunale.
Un pò di storia
La Villa Comunale, ora Villa Aldo Moro, si estende per 15.000 mq su una superficie pentagonale. Nasce come completamento urbanistico del sistema di piazze intorno alla Cattedrale di San Sabino. Fu realizzata a partire dal 1870 a seguito di espropri effettuati dal Comune al fine di risistemare la piazza ampliando Piazza Boemondo.
Con la realizzazione della Villa fu progettata la nuova planimetria di Piazza Boemondo. Nel progetto era prevista la trasformazione della piazza, l’apertura della nuova strada per Barletta e la costruzione di un condotto coperto a volta con platea di pietra per il deflusso delle acque bianche, necessario ad interrare un canale a cielo aperto. Quest’opera determinò l’interramento della parte meridionale della chiesa comportando danni alle cappelle e alla sagrestia che culminò con una perizia del 1877 dell’ing. Santacroce che consigliava la costruzione d’una intercapedine di protezione con lastre di pietra calcarea.
Nell’ultimo decennio dell’ottocento la Villa veniva completata sui terreni retrostanti la chiesa e il Mausoleo di Boemondo secondo il progetto redatto nel 1889 dell’ing. Pettinessa di Cerignola che prevedeva una rotonda per la banda cittadina. Una caratteristica del giardino è il notevole dislivello fra il piano di calpestio della villa e quello della Cattedrale per via dell’interramento di un canale di deflusso delle acque preesistete, che aveva portato ad un dislivello di quattro metri. Tale particolarità ha portato alla realizzazione e dei balconcini – belvedere che forniscono una visione più organica del Mausoleo.
Nel periodo dopo la seconda guerra mondiale fu creata l’intercapedine progettata precedentemente e mai realizzata a protezione del lato prospicente le cappelle della Cattedrale con muri in cemento armato e apertura di ispezione dal cortiletto di Boemondo; fu realizzata l’ara commemorativa dei Caduti di tutte le guerre e nel 1958 fu eretta la colonna romana in memoria di Scipione l’Africano, che secondo la leggenda avrebbe giurato di vendicare la sconfitta di Canne.
L’aspetto più interessante del giardino è la presenza del lapidarium, realizzato dall’Amministrazione La Salvia, comprendente reperti di epoca dauna e romana rinvenuti nelle aree di scavo. La fisionomia caratterizzata da aree verdi collocate sui dei gradoni con siepi e piante verdi al loro interno.

La Villa Comunale oggi
I percorsi interni alla Villa sono caratterizzati da uno strato bituminoso deteriorato e cordoli di contenimento in cemento che definiscono le aiuole. Alcune aiuole risultano occupate da massetti in cemento inappropriato e da pavimentazioni anti – trauma in alcune aree gioco incongrue rispetto al Bene. Sono presenti lampioni stradali per la pubblica illuminazione e panchine vetuste. La Villa è circoscritta da recinzione bassa in ferro posata su basamento in cemento e nei punti di accesso su via Bovio da un portale in pietra dal carattere monumentale. All’interno della Villa sono disposti numerosi reperti archeologici di notevole fattura, tra cui lo stemma cittadino di epoca romana. Gran parte dei reperti sono disposti su basamenti in cemento.






Il progetto di riqualificazione
Lo studio di fattibilità tecnico economica candidato al bando del PNRR redatto dal III Settore del Comune di Canosa, progettista ing. Riccardo Miracapillo, R.U.P. arch. Fabio Lovaglio e supporto al R.U.P. dott. arch. Riccardo Russo, rilegge il comparto della Villa come una infrastruttura verde urbana e prova ad espanderlo integrandolo con sistemi architettonici e sostenibili, definendo un rapporto osmotico tra il cluster della villa e il resto della città. Infatti oggi il giardino si presenta come una cittadella all’interno della città, con dei confini ben definiti che hanno in parte reso sempre riconoscibile il suo ambito, ma l’hanno anche isolata e circoscritta. Ma la Villa non è solo il giardino storico della città, ma contiene al suo interno anche un lapidarium archeologico di notevole importanza, che a suo modo ricorda quotidianamente ai cittadini la loro storia secolare. Quindi la Villa si configura come un percorso del tempo o corridoio spazio – temporale che unisce ed evidenzia lo sviluppo urbano canosino racchiudendo in sé tracce di una continuità temporale in grado di descrivere senza interruzioni l’intero arco della storia di Canosa, dall’epoca della romanizzazione fino alla Città dei Vescovi.
Il progetto indaga e approfondisce ulteriormente il tema del bordo, concepito come spazio abitabile capace di accogliere comodamente i cittadini ma anche predisporsi come basamento museale. Il bordo delle aiuole quindi si dilata trasformandosi in concomitanza delle due piazze, luogo di sosta prediletto, in sedute in pietra o cemento bianco: in alcuni punti il bordo sarà a raso, configurandosi come mero cordolo divisorio, in altri si alzerà gradualmente attraverso il ridisegno delle sedute, aiutando la prospettiva e i coni visuali d’insieme.
Un ruolo fondamentale in ottica di sostenibilità ambientale è svolto dal progetto di suolo in un uso sapiente delle pavimentazioni. Affinchè si abbatta l’effetto di isola di calore urbano sono proposti materiali con un chiaro timbro ecologico: infatti la pavimentazione bituminosa verrà sostituita completamente da un nuovo strato di pavimentazione architettonica di terre solide o pavocell, posato su un sottofondo misto granulare e tnt sottoposto, intervallata da aiuola a raso e pavimentazione in calcestruzzo pigmentato nelle aree gioco.
L’illuminazione dovrà essere pensata come sistema “Smart” in modo da evitare inutili consumi energetici che andrebbero a pesare sulla spesa comunale. Si dovranno prevedere Lampioni a Led dotati di sensori di luminosità e di controllo della temperatura dei Led dotati di un sistema di manutenzione da remoto grazie alla telegestione che consente di modificare la gestione e la segnalazione dei guasti. I nuovi sistemi di illuminazione saranno elementi più complessi che non funzioneranno da sola illuminazione ma anche da dispositivi Wi-Fi: con la tecnologia powerline, che utilizza la rete di alimentazione elettrica come mezzo di trasmissione dati, i lampioni possono diventare antenne wi-fi, per offrire servizi di connettività locale. Grazie all’installazione di telecamere, i lampioni possono diventare una rete di videosorveglianza per la prevenzione dei furti e supportare servizi di telesoccorso per il salvataggio e la sicurezza.










Un progetto innovativo e green, che interagisce con la realizzazione del C.U.R.A. (ne parlo qui), i cui lavori dovrebbero concludersi entro il 31 marzo 2026 per restituire alla Città il suo polmone verde completamente riqualificato e fruibile in ogni sua parte.
Sabino D’Aulisa © Canusium Chronicles 25 maggio 2023
Fonte: Studio di fattibilità Tecnico Economica – “Recupero e valorizzazione della Villa Comunale – Il bordo come confine abitabile”. Ing. Riccardo Miracapillo, arch. Fabio Lovaglio, dott. arch. Riccardo Russo