Nella prima parte di questo viaggio ho scritto dell’evoluzione che la street art ha avuto negli anni a Canosa, cercando di seguire un ordine cronologico nella visualizzazione delle opere realizzate.

Mancavano l’inizio e la fine della storia… in realtà il punto di arrivo era appena accennato, ora è arrivato il momento di vedere nei dettagli “Amarcord il Murales 3.0” inaugurato nei giorni scorsi in Piazza Galluppi.

Un’opera ciclopica che abbraccia i circa 100 metri lineari del perimetro del mercato coperto e si sviluppa per circa 700 metri quadri di disegni. Il murale è stato realizzato da Francesco Piskv Persichella, architetto canosino con base a Roma, e racconta la storia della chiazz (in questo caso intesa come il più importante mercato alimentare all’aperto) e de li chiazzir (gli operatori commerciali che la facevano vivere). Tra le varie raffigurazioni, realizzate grazie alla ricerca di fotografie dell’epoca cui hanno contribuito anche i commercianti che oggi vi operano, in alcuni casi “figli d’arte”, sono raffigurati anche alcuni canosini che hanno dato lustro alla Città. Tra questi il poeta Savino Losmargiasso, la famiglia Taccardi Dell’Aquila e le sue marionette, Lino Banfi. E il nonno più amato dagli italiani è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione, insieme alle autorità cittadine, lasciando il suo autografo sul disegno che lo raffigura.

Un racconto della storia di Piazza Galluppi, focalizzato negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e realizzato nel XXI secolo, non poteva non avvalersi della tecnologia figlia di questo tempo. E qui entra in scena un altro giovane canosino, l’ingegnere informatico Vincenzo Fabiano che ha sviluppato un’app disponibile gratuitamente negli store Apple e Google. Scansionando i QR Code disseminati lungo l’opera, grazie ad un progetto di realtà aumentata, sarà possibile visionare le foto da cui sono tratti i disegni e la storia di Piazza Galluppi negli anni in cui era non solo il fulcro commerciale, ma anche il centro della vita sociale della città.

Questa seconda parte, a differenza della prima, ha una cronologia inversa: dall’ultimo realizzato, facciamo un salto all’indietro, al 1999 quando Aldo Leo “Masta”, un antesignano dell’arte urbana a Canosa, disegnava i suoi primi murales lungo i muri che costeggiano la stazione ed il tratto urbano della ferrovia Barletta – Canosa. Si potrebbe dire “un classico” della storia dei writers, quando i muri che separano i binari dall’abitato erano la loro “palestra” dove poter disegnare graffiti su superfici adeguate alla dimensione dei disegni.

Un fenomeno di riappropriazione degli spazi urbani, perlopiù dislocati nelle periferie più degradate, che purtroppo era troppo “avanti” per quell’epoca, ancor di più in un paese come Canosa poco avezzo a cogliere per tempo queste espressioni artistiche. Di queste pitture non ne è rimasta traccia, tutte coperte da abbondanti pennellate di colore figlie di un momento storico in cui questi lavori erano considerati degli atti vandalici da cancellare. Serviranno anni per sdoganare una forma d’arte che solo in tempi più recenti ha raggiunto una sua dignità riconosciuta, oltre che da un appassionato pubblico di estimatori, anche dalle istituzioni che finalmente ne stanno promuovendo la diffusione.

26 dicembre 2021 © Canusium Chronicles (2. fine)

Grazie a Francesco Piskv Persichella e Aldo Leo “Masta” per avermi dato la possibilità di utilizzare le fotografie contenute in questo post.

2 risposte a “Un insolito viaggio tra i murales di Canosa #2”

  1. […] Delle tante opere di Piskv realizzate a Canosa, tutte di grandissimo impatto visivo e realizzate con incredibile maestria tecnica, ne ho parlato in due post: Un insolito viaggio tre i murales di Canosa #I e #II. Si possono leggere qui e qui. […]

  2. […] Nel 2021 infine, il perimetro esterno del mercato coperto di Piazza Galluppi è stato abbellito da un murale realizzato da Piskv, grazie ad un finanziamento ottenuto dall’Amministrazione Morra, che racconta la storia di questo luogo caro ai canosini più anziani. Un’opera ciclopica che abbraccia i circa 100 metri lineari del perimetro del mercato coperto e si sviluppa per circa 700 metri quadri di disegni: ne ho parlato qui. […]

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