Un insolito viaggio tra i murales di Canosa.

Come in tante città italiane, anche a Canosa i primi street artist disegnavano in una condizione di semi clandestinità. Erano gli anni in cui i murales erano considerati alla stregua di atti vandalici e si cercava di coprirli nel più breve tempo possibile, cancellando così le prime impronte di una forma artistica che negli anni successivi ha avuto pieno riconoscimento. Del resto a New York lo stesso Jean-Michel Basquiat per anni è stato anche perseguito legalmente prima diventare uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, riuscendo a portare questo movimento, insieme a Keith Haring, dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte.

Nella nostra città le prime opere di street art sono state eseguite da Aldo Leo “Masta” che lasciò la sua firma su diversi graffiti apparsi nei primi anni di questo nuovo millennio. Purtroppo queste opere sono andate perdute a causa dei pregiudizi dell’epoca, rimuovendo questa prima forma di arte urbana a Canosa. Di questi murales restano poche testimonianze fotografiche che pubblicherò in un prossimo aggiornamento di questo post.

Il primo grande murale, sopravvissuto sino ai giorni nostri, è stato realizzato nel 2016 da Francesco Piskv Persichella, street artist canosino con base a Roma, che realizzò The Swimmer all’ingresso della piscina Aquarius, annessa all’Hotel d’Altavilla.

Il 2016 diventa l’anno zero per la street art a Canosa. Ad agosto, la valorizzazione di alcuni angoli della città con pregevoli murales segnò lo sdoganamento di un’arte fino a quel momento considerata minore. L’associazione culturale Arci Libera Mente e Farm Comunicazione, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale assessorato allo Sport e allo Spettacolo, organizzarono UBÀ Urban Beat Art: un happening per riqualificare il muro perimetrale dello stadio San Sabino con le opere di street artists pugliesi e lucani.

Decine di metri quadrati di muro prendono vita attraverso le opere di Francesco Piskv Persichella, Red Stencil (Michele Il Rosso) di Manfredonia, Gods in Love (Alessandro Suzzi) di Trani, Enigmaregis (Roberto Enigmaregis Dramis) di Potenza, Dufuck (Francesco Ccmarr) di Altamura. L’evento segna anche il ritorno a Canosa di Aldo Leo “Masta” che lascerà la sua firma su uno dei murales realizzati. Il risultato è strabiliante: sembra di attraversare un angolo di Berlino o Milano in cui la fantasia e la bravura degli artisti coinvolti ha dato vita ad opere di grande impatto visivo.

Un anno più tardi, maggio 2017, il Comune di Canosa, assessorato allo Spettacolo e Politiche Giovanili, decide di recuperare dal degrado la passerella di via Bacone che fiancheggia lo scavo archeologico del Tempio di Giove Toro.

Viene contattato Francesco “Piskv” Persichella, e nasce l’idea di realizzare un disegno anamorfico, che quasi nasconde la scala di accesso alla passerella completato da un modello 3D del Tempio di Giove Toro. Curiosità: per poter apprezzare la tridimensionalità dell’opera è necessario posizionarsi su una X tracciatà sul pavimento per avere il punto di vista perfetto.

Tempio di Giove Toro © Francesco Piskv Persichella

E’ l’inizio di un processo che in pochi anni vedrà fiorire in città la realizzazione di diversi murales, alcuni di grandissime dimensioni, tutti dipinti da Piskv.

Luglio 2019: per celebrare il secondo compleanno di Casa 28, un caratteristico ristorante abbarbabicato su uno degli scaloni del Rione Castello, i titolari Nunzia Silvestri e Damiano Baldassare decidono di commissionare a Piskv un grande murale che ricostruisca una ambientazione tipica del secondo dopoguerra, partendo da reali foto storiche, e ne catturi i colori ed i profumi dell’epoca.

Nasce “Canosa, Madre Mia”: racconta alcune scene di vita quotidiana in una Canosa di metà novecento “da notare – spiega Piskv – un dettaglio nella fontanella che recita 1914, anno nel quale Canosa di Puglia fu alimentata dall’Acquedotto Pugliese. Nell’immagine, oltre al carretto (traino) in primo piano, un gruppo di signore è sul ciglio della strada nell’atto del pulire le mandorle. Una tipica scena di una Canosa quasi dimenticata”

Tra febbraio e giugno 2020 altre due opere di Piskv appaiono ancora una volta nel centro storico di Canosa, in questo caso sono gli ingressi dell’Associazione Culturale Radici, in piazza Martiri XXIII Maggio e di un CAF in Corso San Sabino. Il primo lavoro è ispirato dalla vicenda di Silvia Romano, giovane cooperante, all’epoca prigioniera di una fazione islamica in Kenia; il secondo, L’oro nelle mani, racchiude una frase di Eleanor Roosvelt “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”

Il 2020 è un anno di grazia per Canosa e Piskv: ad agosto prende forma un gigantesco murale “un trittico rurale realizzato per Di.Pra. Service a Canosa di Puglia, mio paese d’origine – racconta lo street artist canosino – frutto della grande amicizia che mi lega alla famiglia Di Trani. E’ un tributo alla cultura contadina del nostro paese, ricchezza dal valore inestimabile.  Avvolge il torrino nella sua imponente mole (oltre 100 mq dipinti ) con soggetti dal grande impatto visivo ed in grado di emozionare l’osservatore: una donna che regge delle pesche, un anziano intento a raccogliere le olive e due mani che vendemmiano. E’ voluta la scelta di affrontare i soggetti con un linguaggio che ricorda il passato ma guarda al futuro: il bianco e nero delle vecchie fotografie analogiche, la scelta di mantenere lo sfondo grezzo del torrino, la frutta che si anima quando toccata dalle mani e prende vita col colore. Quest’ultimo è il tema più importante: la natura prende vita quando tocca le mani del bracciante che con passione e dedizione la coltiva come un bene prezioso, la coccola e la offre alla comunità; un bene che da secoli è il motore dell’economia locale, il vero oro dei canosini”

A luglio 2021 un altro gigantesco murale viene commissionato dal CPIA BAT (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) e realizzato sul muro di un’abitazione privata, “un lavoro che parla di integrazione, fratellanza, amicizia, della necessità di “contatto” – spiega ancora Piskv – ma allo stesso modo di “tatto”, delicatezza. Ho cercato un linguaggio fresco e vivace che spezzasse la monotonia del grigio e che portasse il mio paese in una dimensione contemporanea.”

Come detto in apertura, negli anni la street art è diventata un’espressione artistica pienemente sdoganata e nel 2019, la Regione Puglia emana l’Avviso pubblico Street Art Edizione STHAR LAB finalizzato alla promozione e sostegno della Street Art. L’avviso concede contributi ai comuni fino a € 40.000 per la realizzazione delle opere. Il Comune di Canosa candida “Piazza Galluppi – Il murales 3.0” di Francesco Piskv Persichella. I primi 11 progetti, immediatamenti cantierabili, sono stati finanziati dalla Regione nel 2019, mentre con le risorse a valere sul bilancio 2020 sono stati assegnati i fondi agli altri comuni partecipanti al bando tra i quali Canosa. In questi giorni sta prendendo forma il progetto di Piazza Galluppi: un’opera ciclopica che sul muro perimetrale del mercato coperto raffigurerà scene di vita canosina degli ’50 quando la “Piazza” era il fulcro della vita commerciale della città.

Il significato di Murales 3.0 verrà svelato nel corso della presentazione alla Città dell’opera completa, quando sarà possibile ammirare anche l’insieme di riquadri che compongono il murale. Tra le tante, anche le immagini di alcuni nostri concittadini che hanno accompagnato la storia di Canosa nel ‘900 dandone lustro.

Una rara comunione di intenti tra pubblico e privato ha permesso a Canosa di dotarsi di un primo nucleo di murales di grande impatto artistico e visivo. La strada probabilmente è tracciata, i prossimi anni ci diranno se altri soggetti pubblici o privati vorranno dare vita alla realizzazione di nuovi progetti di street art che possanno attrarre, come in altre città, turisti ed appassionati del genere.

29 ottobre 2021 © Canusium Chronicles

Chi mi segue sa che questo è l’angolo dei ringraziamenti. Questa volta il mio grazie, per avermi dato la possibilità di utilizzare le fotografie contenute in questo post, va a Nunzia Natale e tutto lo staff di Farm Comunicazione per le immagini di UBÀ, Francesco Piskv Persichella per le immagini delle sue opere e infine, Casa 28 Cucina e Camere e New Grandangolo.

Come già accennato questo post avrà un seguito con le immagini dei murales perduti di Aldo Leo “Masta” e con il completamento del murale di Piazza Galluppi e le innovazioni tecnologiche che l’opera porterà con se.

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