
La storia di Contrada Tufarelle è la storia delle discariche che in quell’area sono state autorizzate all’esercizio della Regione Puglia, e dalle Province di Bari prima e di BAT ora.
La presenza in quell’area di numerose cave di tufo dismesse costituisce da anni un’attrazione fatale per quanti operano nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non.
In forza delle diverse autorizzazioni rilasciate dagli Enti competenti, nel corso degli ultimi venticinque anni circa sono stati realizzati tre impianti per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi e reflui liquidi, per una capacità totale, al 2021, di circa due milioni di metri cubi.
Questa enorme quantità di rifiuti è quasi del tutto invisibile in quanto è stoccata in alcune delle cave di tufo dismesse, a profondità anche di 50 metri al di sotto del livello stradale. In pratica questi rifiuti sono stati tombati nel sottosuolo finendo così per “scomparire”. Simbolo di questa presenza è solo l’apparizione di una collina di rifiuti coperta di terra che modifica l’assetto del paesaggio circostante autorizzata, sempre dalla Provincia di BAT, su uno dei tanti bacini di discarica della Bleu e da alcuni silos della S.OL.VI.C. per lo stoccaggio dei reflui.
Se volessimo immaginarli stoccati in installazioni verticali, oggi avremmo due grattacieli delle dimensioni dell’Empire State Building. 433 metri di altezza, ricolmi di rifiuti speciali pericolosi e non.
Quando si parla del carico ambientale che insiste in quella Contrada, si parla di questa enorme quantità di rifiuti, invisibili, stoccati in un’area particolarmente ristretta, in prossimità di coltivazioni agricole di particolare pregio ed in presenza di una falda idrica che scorre proprio al di sotto delle discariche.
La storia che ci riguarda inizia ad agosto 2017 quando la Provincia di BAT rilasciava l’autorizzazione ambientale ad un altro progetto di ampliamento della discarica Bleu in Contrada Tufarelle, Agro di Minervino Murge. Il parere favorevole veniva rilasciato sulla base delle posizioni prevalenti emerse nella conferenza di servizi, nella quale i soli Comuni di Canosa e Minervino avevano formulato il proprio motivato dissenso. Dei motivi di opposizione del Comune di Canosa all’allargamento si trova traccia nella Deliberazione di Consiglio Comunale n. N. 19 del 27/03/2017 (Amministrazione La Salvia) e nella N. 65 del 01/09/2017 (Amministrazione Morra). Mentre il Consiglio Comunale di Minervino ha espresso il proprio dissenso con la Deliberazione n. 48 del 30/11/2016. Occorre anche ricordare che nel comune murgiano, il 28 e 29 maggio 2012, i cittadini furono chiamati a esprimere la propria volontà sulla allocazione di discariche in località “Murgetta Grande” e Tufarelle”. La consultazione popolare, su 2255 votanti, vide una schiacciante prevalenza dei NO, 2206 voti contro 36 voti favorevoli, 7 schede bianche e 6 nulle.
La Determinazione Dirigenziale fu impugnata dai Comuni di Canosa e Minervino innanzi al TAR di Bari: ricorsi rigettati con con le sentenze 1° agosto 2018. I due comuni appellarono le sentenze al Consiglio di Stato e il 9 febbraio 2021 (ne parlo approfonditamente qui) la massima magistratura amministrativa ha riformato i giudizi del TAR e annullato, per carenza di istruttoria, la Determinazione Dirigenziale impugnata che aveva espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale sulla proposta di ampliamento della discarica.
A seguito di tale sentenza la Provincia BAT convocava una nuova Conferenza di Servizi per riesaminare il progetto e, il 24 settembre scorso, adottava una nuova Determinazione Dirigenziale di conclusione positiva della Conferenza di Servizi assunta sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle Amministrazione partecipanti. Di nuovo, i soli Comuni di Canosa e Minervino hanno formulato il proprio motivato dissenso.

L’allegato A alla D.D. 861/2021 illustra le motivazioni che hanno condotto la Provincia ad esprimere parere positivo al progetto di ampliamento nonostante i pareri contrari dei Comuni di Minervino Murge e Canosa di Puglia, motivati nel corso delle quattro riunioni in cui si è articolata la CdS. 38 pagine di argomentazioni, talvolta ripetute, sulle quali si esprimeranno avvocati e giudici, considerando che i due comuni interessati hanno già preannunciato ricorsi alle varie magistrature.
Leggendo queste motivazioni con attenzione è evidente, anche ad un non esperto in materia, una questione non risolta: la direzione del flusso di falda che scorre al di sotto del comprensorio di Tufarelle.
La corretta individuazione della direzione del flusso di falda è una questione particolarmente delicata poichè i pozzi spia, dai quali vengono prelevati i campioni di acqua necessari, a seguito di esami, ad individuare la presenza di un eventuale inquinamento, vengono orientati in base proprio alla direzione del flusso della falda.
Dopo anni di ipotesi discordanti sulla direzione del flusso di falda, nel 2010 il prof. Pietro Pagliarulo del Dipartimento di Geologia e Geofisica dell’Università degli Studi di Bari pubblica lo “Studio idrogeologico della contrada Tufarelle (Canosa di Puglia – Minervino Murge)“. Il lavoro di ricerca, propedeutico alla pubblicazione, è stato realizzato nell’ambito di una convenzione, tra il Dipartimento di Geologia e Geofisica dell’Università di Bari e la Bleu S.r.l., stipulata il 3 marzo 2008. Lo “Studio” è stato pubblicato ad ottobre 2010 dalla Bleu S.r.l. Editore Lanciano, codice ISBN 978-88-9054418-0-3.
Da quel momento l’ARPA Puglia DAP BAT lo assume come studio di riferimento per la determinazione della direzione del flusso di falda. Sulla base di questo studio vengono posizionati i pozzi spia e pertanto la Provincia scrive “Relativamente alle osservazioni sugli aspetti idrogeomorfologici e geotecnici formulate dal Comune di Canosa di Puglia si richiamavano tutti gli elementi informativi tecnico-scientifici e le conclusioni contenute nella relazione del Prof. Pagliarulo, e non solo quelle di cui al paragrafo 4.2 di pag.11, che avevano consentito al Comitato tecnico provinciale e all’Arpa Puglia di valutare favorevolmente il sistema di monitoraggio delle acque sotterranee proposto dalla società…”
In realtà la direzione della falda a Tufarelle è tuttora questione aperta. Nel 2008, su impulso del Comune di Canosa , fu istituito un Tavolo Tecnico per il “Coordinamento e l’integrazione delle attività di monitoraggio e controllo ambientale in Contrada Tufarelle”. Nel dicembre del 2010, nella Nota Conclusiva dell’Enea, consulente del Comune di Canosa nell’ambito del tavolo tecnico, si legge “non è definita in modo chiaro e univoco la direzione di flusso della falda presente nei calcari. In alcuni elaborati basati su un numero insufficiente e mal distribuito di pozzi/piezometri, la direzione di deflusso viene indicata in NE-SW … Su sollecitazione di ENEA e per incarico della ditta BLEU. tale studio è stato rivisitato dall’autore che, in occasione del tavolo tecnico tenutosi presso il Comune di Canosa di Puglia il 5 marzo 2010, ha indicato una nuova direzione di deflusso in direzione NW – SE … “
Inoltre nell’ambito del procedimento di rinnovo dell’A.I.A. della S.OL.VI.C., nella relazione geologica ed idrogeologica, datata febbraio 2019, presentata dalla società richiedente è riportato che “La falda ha direzione SUD – SUD OVEST.”
Una risposta definitiva a questa questione potrebbe arrivare nel 2022 quando dovrebbe essere portata a termine la Caratterizzazione dell’area di Tufarelle. Il progetto del Comune di Canosa, finanziato dalla Regione Puglia per 700.000 euro, dovrà dare risposte anche ai motivi dei superamenti dei valori di ferro e manganese rilevati nelle acque di falda, che, secondo gli organi tecnici, si presume possano dipendere dalla conformazione geologica della falda stessa.
Quelli esposti sono solo due dei motivi di preoccupazione espressi dai comuni interessati dall’ampliamento della discarica. La Provincia sostiene che il piano di sorveglianza, validato dall’ARPA Puglia, possa scongiurare pericoli di inquinamento. Come già accennato l’ultima parola spetterà alla magistratura che sarà adìta dalle amministrazioni comunali, ma ancora una volta si sorvola sulla volontà popolare di due comunità che hanno espresso in ogni modo possibile la propria contrarietà ad un destino di vocazione a discarica di ogni tipo di rifiuto, che altri Enti continuano ad attribuire a questo territorio.
15 ottobre 2021 © Canusium Chronicles
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